A Torino, nel quartiere Lingotto e a due passi da Eataly, si trova il primo green retail park al mondo, interamente dedicato al tema della sostenibilità.
Green Pea nasce dall’idea di Oscar Farinetti (fondatore di Eataly), 15.000 mq totali, 5 piani suddivisi in 72 luoghi, di cui 66 negozi, una piscina panoramica, una spa, un museo e 3 punti di ristorazione. Prodotti e servizi con il minor impatto ambientale possibile.
From beauty to duty rispecchia l’ideale di Green Pea: fare del bene al pianeta, senza dimenticare la bellezza.
Ho avuto l’occasione di fare un tour in compagnia di chi Green Pea l’ha visto nascere e ne è parte integrante, ma lasciate che vi racconti nel dettaglio questa realtà sostenibile.
Piano 0 – LIFE

Il rivestimento esterno è costituito da travi in legno recuperate degli alberi travolti dalla tempesta Vaia, che che nel 2018 colpì il nord Italia, danneggiando le foreste di Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Materiale che troveremo anche nei pavimenti all’interno della struttura.
I tre principali componenti dell’edificio sono legno, acciaio e vetro, in un progetto pensato per un’eventuale seconda vita, in quanto la struttura potrebbe essere smontata e rimontata in un altro luogo, senza che nulla vada perso.
Intorno all’edificio sono invece presenti delle installazioni in grado di catturare energia pulita, come lo Smart Flower di Enel X, impianto fotovoltaico a forma di fiore che, grazie alla sua particolare forma, è in grado di seguire il sole durante la giornata.

Le sfere eoliche che, grazie appunto alla forma sferica, recuperano energia solare da ogni angolazione

E le mini pale eoliche che generano energia sfruttando il vento, realizzate con legno di Paulownia, una pianta sostenibile, con una crescita velocissima, in grado di rinascere dalle sue radici e di assorbire fino a 10 volte di più la CO2 rispetto a ogni altro vegetale.

Appena varcato l’ingresso (così come all’ingresso di ogni piano) ci si trova davanti delle piastrelle luminescenti, si tratta del pavimento piezoelettrico, in grado di fornire energia elettrica alla struttura sfruttando i passi di chi ci passa sopra.
Anche le pareti all’interno della struttura sono sostenibili, infatti sono rivestite con vernice Airlite, 100% naturale e che è in grado di “mangiare” lo smog, riducendo dell’80% l’inquinamento e del 99,9% virus e batteri
In questo piano sono presenti un museo e la prima lavanderia green d’Italia.
Piano 1 – HOME
È il piano dedicato alla casa, qui si trovano più di 50 partner made in Italy che si impegnano a rispettare il pianeta in modi diversi, chi utilizzando il vintage, chi lavorando con materiali sostenibili. All’interno è presente anche un team di architetti pronto a dare consigli green per una casa sostenibile.
Piano 2 – FASHION
Ad accoglierci troviamo la Materioteca, una parete che racconta l’evoluzione del filo e dei diversi materiali, come l’Econyl, tessuto che viene ricavato dalle reti da pesca.

Questo piano è dedicato ad abiti, calzature e accessori per tutte le età e per tutte le esigenze, in armonia con la natura. Qui troverete aziende che nascono green, quindi si impegnano a utilizzare materiali sostenibili e a ridurre il più possibile le emissioni e gli sprechi legati alla produzione, aziende che hanno intrapreso questo cammino in un secondo momento e altre che, invece, si impegnano a dare nuova vita ai vecchi abiti, con il vintage. I prodotti sono di alta qualità e duraturi, realizzati con tessuti ricavati a partire da materiali di scarto come le reti da pesca, gli pneumatici e le botti di vino, oppure da pratiche di produzione sostenibili, come la lana da filiera controllata e il cotone 100% bio, tinto esclusivamente con tinture naturali.
Ho incontrato Dario Casalini, CEO di Oscalito, azienda torinese che da 80 anni vanta una filiera 100% Made in Italy e che lavora solo fibre naturali e di alta qualità, basandosi su forti principi etici e di sostenibilità.
Conosciamo vita, morte e miracoli di ciò che mangiamo, ma non sappiamo quasi nulla di ciò che indossiamo, così Dario, che è anche autore di “Vestire buono, pulito e giusto” libro sulla moda sostenibile, mi ha accompagnata in un viaggio attraverso i tessuti naturali e la loro lavorazione.


Ad esempio, sapete perché il cashmere costa così tanto? Perché si usa solo il sottopelo delle capre, che quindi non vengono tosate, ma pettinate. Il cashmere è ciò che rimane sul pettine.
E sapete che il pregio della lana si misura in base a quanto è arricciato il singolo pelo? Perché più il pelo è arricciato, più aria immagazzinerà, di conseguenza il capo terrà più caldo.
E non tutte le lane grattano, più il filo è fine, più sarà morbida al tatto.
Piano 3 – BEAUTY e non solo
Il terzo piano è quello dedicato alla bellezza. La bellezza italiana che possiamo cogliere attraverso la cosmesi naturale e biologica, il buon cibo o tra le pagine di un libro.
Ho incontrato i responsabili di Davines, brand che nasce a Parma nel 1983 come laboratorio di ricerca specializzato in prodotti di eccellenza per la cura di pelle e capelli.

Dal 2004 Davines diventa un marchio internazionale e qualche anno dopo inizia il percorso verso una produzione a basse emissioni e il più sostenibile possibile. Infatti dal 2007 al brand viene affiancata la dicitura “Sustainable Beauty” e nel 2016 ottiene la certificazione “B Corporation”, pubblicando il suo primo Rapporto di Sostenibilità. Inoltre tutti gli uffici Davines sono “carbon neautral” e i loro prodotti “plastic neutral”
Hanno diverse linee, ognuna adatta a uno specifico tipo di capello, ma c’è una linea in particolare che mi ha colpito, ovvero Essential Haircare, una formulazione con ingredienti naturali e rapidamente biodegradabili. Ogni famiglia di prodotti contiene un ingrediente proveniente da un Presidio Slow Food, per tutelare la biodiversità del territorio, come il sedano rosso di Orbassano (TO), l’anice verde di Castignano (AP), la mandorla di Noto (SR) o il sale marino di Trapani.

Sullo stesso piano si trovano il Bistrot 100 Vini & Affini, nato dalla collaborazione tra Fontanafredda, che cura la selezione dei vini, e i locali Affini, fondati da Davide Pinto. Ma anche il ristorante stellato Casa Vicina, con cucina a vista e terrazza che si affaccia sulle colline.
Piano 4 – OTIUM
Qui troviamo il rooftop di Green Pea, dedicato all’ozio creativo. Un luogo in cui rilassarsi e prendersi cura di sé, in una spa con sauna, idromassaggi, bagno turco e la famosa piscina panoramica a sbalzo, con il fondo trasparente.

Sulla stessa terrazza è presente il Lounge Bar, con una varietà di proposte ordinabili direttamente dal proprio lettino e che offre la possibilità di consumare al proprio interno dal pranzo fino a sera. Lo chef Antonio Sinicropi propone una cucina semplice, dando grande importanza alle materie prime e rivisitando ricette tradizionali locali lasciando un’impronta delle sue origini calabresi. I sapori della tradizione piemontese si uniscono agli aromi mediterranei.
Dopo cena è possibile godersi la serata con musica ed eventi e, dalle ore 20, il Lounge Bar è accessibile a tutti (mentre prima è riservato ai soli soci) con una selezione di cocktail che coniuga le materie prime migliori alle più alte tecniche di mixology, prestando un’attenzione particolare alla mise en place.

Durante il mio pranzo ho potuto degustare i seguenti piatti:
Tapas:
Ceviche di verdura
Zucchine, sedano, carote, cipolla rossa, ravanelli, pomodorini e la loro salsa ceviche.

Le verdure sono crude, vengono solo “cotte” dalla marinatura, quindi mantengono la loro croccantezza, un piatto fresco e leggero per iniziare.
Antipasto:
Fiori di zucca in tempura ripieni di formaggio vegetale e lime con crema al melone

Io ho un debole per i fiori di zucca fritti e ho letteralmente amato il ripieno, una sorta di formaggio vegetale a base di tofu che, in contrasto con la dolcezza del melone, crea un’esplosione di gusti e consistenze.
Primo:
I Tajarin (per me in versione veg, ma il piatto originale comprendeva anche colatura di alici e spuma di stracciatella)
Tagliolini fatti a mano, crema di datterino giallo e lime

Nonostante mi mancassero due ingredienti, il gusto del datterino si è fatto sentire, profumato e dolce, la scorza di lime conferisce una nota fresca, è proprio vero che se gli ingredienti sono buoni e di qualità, ne bastano pochi per avere un gran piatto
Dolce:
Tagliata di frutta con sorbetto al mango

Frutta mista dolcissima, con un sorbetto al mango che è un’esplosione di gusto.
In conclusione, è bello ritrovarsi in una piccola (ma non troppo) realtà sostenibile. In un mondo che si basa sul consumismo e che sta letteralmente soffocando il pianeta, un luogo come Green Pea trasmette sensazioni positive e speranza nel futuro. Con l’augurio che nascano altre realtà simili in tutto il mondo.
Ringrazio Green Pea e To be Events per questa bellissima giornata insieme!
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